19 March 2024

Il Cosmo riapre dopo vent’anni! Forse in breve il nuovo stadio

Lunedì 20 settembre 2010

Già tre settimane fa, nell’esordio casalingo al “Friuli”, avevamo visto che qualcosa si stava muovendo nel Cosmo, quel gigantesco cassone vuoto e arrugginito presente da 26 anni oltre due decadi sopra i Distinti Sud dello stadio. Ieri la sorpresa, annunciata dai giornali nei giorni precedenti: il Cosmo ha magicamente ripreso vita.

Devo dire la verità, ieri non stavo nella pelle per vedere il nuovo Cosmo. Quello vecchio, costruito ai tempi di Mazza (cioè di Zico), era un gioiello che allora pochissimi stadi in Europa possedevano.

Ricordo ancora come se fosse (l’altro) ieri il 13 maggio 1984, ultima giornata di quel campionato così fantastico ma anche nefasto (per come la favola non ebbe il lieto fine che ci si attendeva). Dopo l’entusiasmo e le imprese iniziali, a marzo Zico si produsse un profondo stiramento in quella maledetta amichevole nel gelo di Brescia (!) e dovette a lungo abbandonare la squadra in un momento fondamentale della stagione. All’ultima giornata l’Udinese si trovava in sesta posizione con 31 punti ed era ancora in corsa (teorica in verità) per la UEFA, mentre il Milan di Luther Blisset era ottavo, un punto sotto ai bianconeri.

Il “Friuli” era pieno, come sempre in quel periodo, grazie anche ai 26.611 abbonati (ovviamente record storico): vedendo come si presentano gli spalti ora, fa impressione vedere lo stadio completamente stipato. Conosco un signore di Firenze di origine carnica che nell’83/84 era abbonato e veniva in treno dalla Toscana a Udine ogni due settimane solo per vedere la partita.

Quel giorno, poco prima dell’ingresso in campo delle squadre, sul fiammante Cosmo appunto, apparve il faccione (di m…a) del Presidente Lamberto Mazza che disse qualcosa del tipo: «se volete tenere Zico dovete tirare fuori i soldi». Mazza non intendeva cioè investire nell’Udinese, ma chiedeva ai tifosi di finanziare la squadra. Fu la prima doccia fredda di quel giorno. La seconda sarebbe arrivata di lì a poco: il Milan passò in vantaggio grazie ad un’autorete su un tiro deviato di Evani; con una delle sue mirabili punizioni Zico riuscì solo a centrare la traversa; sempre Evani salvò sulla linea e Battistini segnò lo 0-2 in contropiede. Allo scadere del primo tempo Virdis accorciò le distanze, ma nella ripresa i tentativi bianconeri si frantumarono contro un Milan arroccato a difendere il pareggio.

Poi sappiamo tutti come andò. L’Udinese arrivò nona; in rotta con Mazza, Dal Cin aveva già preso la strada dell’Inter; Júnior (che sarebbe dovuto venire a Udine) quella di Torino; Mazza ottenne l’Udinese come buonuscita dalla Zanussi e non voleva investire capitali che non possedeva. Furono venduti alcuni pezzi pregiati e soprattutto se ne andò l’allenatore Enzo Ferrari, rimpiazzato dall’onesto ma ormai anziano e poco incisivo Vinício. Zico si infortunò già alla seconda di campionato nel 5-0 rifilato alla Lazio e fu l’inizio della fine di quella favola [a questo punto, sull’onda della nostalgia, pubblicherò in breve su questo blog un pezzo sul Galinho].

Successivamente anche il Cosmo, il gioiello che il “Friuli” era tra i pochi stadi a possedere, venne prematuramente chiuso: una ventina di anni fa il nuovo proprietario Giampaolo Pozzo dell’Udinese Calcio ruppe i rapporti con Mazza, andò in causa con la società proprietaria dell’apparecchio (la Zeta Color), tutto si bloccò e, credo nel 1991, il Cosmo si spense. Da quando, pochi anni dopo, venne smantellato anche il più spartano tabellone luminoso dietro la Curva Nord, il “Friuli” divenne uno dei pochi stadi europei a non avere neanche uno straccio di tabellone su cui visualizzare il risultato. Disastro.

Solo quest’anno (!) si è sbloccato tutto, grazie all’intervento decisivo del sindaco Honsell che ha fatto portar via il materiale della Zeta Color liberando così il cassone ormai svuotato del Cosmo (di cui il comune di Udine era proprietario). Pozzo, con un investimento di 900mila euro (abnorme per lui che non compra nessun giocatore di grido), ha rimesso in piedi il megaschermo che, con i suoi 14×11,5 metri, si dice sia il più grande d’Europa in uno stadio (sarà vero?). Tant’è, ieri è stato come tornare indietro nel tempo.

Le sorprese non sono finite qui. Sabato scorso, nella conferenza stampa di presentazione del nuovo Cosmo, Pozzo ha spiegato è solo l’inizio di un programma congiunto con il Comune. «Questo è solo il primo passo per la modernizzazione dello stadio» ha dichiarato il Paròn. «L’intenzione è quella di iniziare i lavori a fine stagione, partendo dalla Curva Nord il primo anno. Poi toccherà ai Distinti e l’ultimo anno la Curva Sud. Lo stadio sarà tutto coperto e il campo avvicinato alle tribune. Questa deve diventare la casa del tifoso e dare di più di quello che la tv dà oggi nella trasmissione della partita». Perfetto: non si è ancora capito come e chi metterà i soldi necessari, ma speriamo che queste parole profetiche si avverino.

Pozzo ha aggiunto che lancerà un sondaggio per capire come i tifosi vorrebbero il loro nuovo stadio. Lasciando da parte eventuali negozi e ristoranti, gli aspetti sicuramente fondamentali sono: avvicinare il terreno di gioco agli spalti, eliminando l’inutile pista di atletica; rendere le curve ripide per migliorare l’attuale pessima visibilità; coprire interamente anche curve e distinti; capienza non superiore ai 25-30mila; semplificare l’accesso agli spalti.

Dopo lunghissimi anni di sofferenze sarebbe un sogno, sperando poi che quando il nuovo stadio sarà pronto l’Udinese sia ancora in A.

Comments

  1. Francesco Brollo says

    Complimenti per la precisa ricostruzione storica, che suscita nostalgia, rabbia e… speranza?

  2. Fammi capire: sul nuovo Cosmo mostrano anche la partita in presa diretta con eventuali replay… o solo quintalate di pubblicità intervallata dal risultato in corso e dalle figurone dei giocatori?

    • alessandrogori says

      no, presa diretta non si puo’ (ricordi il caso in sudafrica in cui si sono sbagliati e hanno mostrato la ripetizione di un gol in fuorigioco che l’arbitro aveva convalidato? poi i giocatori avevano protestato etc).
      nel prepartita e nell’intervallo ci sono filmati, poi ovvio pubblicita’, ma anche le formazioni delle squadre o gli aggiornamenti dei risultati delle altre partite (cose che a udine da decenni non si vedevano piu’).
      a

  3. Naturalmente sottoscrivo tutti gli aspetti fondamentali che hai citato…
    Grande nostalgia guardando Udinese-Milan 1-2 (sigh….) per lo stadio strapieno e ribollente di entusiasmo…
    Nessuna nostalgia invece per i servizi di Maurizio Calligaris, veramente pessimi!!!

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