28 March 2024

Il Madrid espugna il “Camp Nou” e vince virtualmente la Liga

Domenica 22 aprile 2012

Il Madrid espugna inaspettatamente il “Camp Nou” e vince virtualmente la Liga. 1-2 il finale con un Barça irriconoscibile che non è mai stato in partita, ha subìto una rete all’inizio su un erroraccio della difesa ma non ha saputo trasformare le pochissime occasioni che ha prodotto. L’entusiasmo del pareggio di Alexis è durato solo tre minuti: il contropiede di Cristiano ha praticamente chiuso la partita.

Guardiola ha sorpreso tutti inserendo nella formazione Thiago e il giovanissimo Cristian Tello, ma lasciando fuori Piqué e Cesc, oltre ad Alexis che però non era al meglio. Pep si è presentato con un 3-4-3, con Mascherano e Puyol centrali e Adriano sulla fascia; un rombo formato da Busquets, Xavi, Thiago e Iniesta; davanti Tello, Messi e Alves.

Dopo il risultato molti tifosi hanno criticato l’allenatore del Barça, che si è sempre distinto per gettare nella mischia giovani di valore, quali Pedro o Busquets. Certo che contro il Madrid una panchina composta da Piqué, Pedro, Alexis e Cesc fa sicuramente discutere. Tra le possibili spiegazioni: nella sconfitta di “Stamford Bridge” qualcuno aveva notato la mancanza di allargare il campo, e dunque la necessità di un’ala, oltre all’urgenza di restituire Iniesta al centro del campo; Alexis aveva subìto una botta e era in forse, dunque meglio preservarlo per il Chelsea; si presagiva un Madrid che avrebbe agito in contropiede, da cui la preferenza per Mascherano rispetto a Piqué, che peraltro non aveva giocato neanche mercoledì scorso. Chissà.

Stavolta tuttavia l’esperimento non ha funzionato, ma è stata l’intera squadra a deludere. Mai si era visto un Barça di Guardiola giocare così male in un Clásico. Messi non è mai stato protagonista e non ha saputo incidere come aveva sempre fatto in precedenza, Thiago ha giocato proprio male, Tello è stato pericoloso ma non decisivo, Alves neanche pericoloso, Xavi da qualche tempo non è più lo stesso, Iniesta è stato forse il migliore dei suoi ma non ha avuto la sua solita lucidità.

Di fronte a un Barça non in grado di dialogare e ancor meno trovare spazi è stata invece la partita perfetta per Mourinho, che poteva contare su due risultati su tre. L’inaspettato 1-0 è arrivato già al 17’ da un errore colossale della difesa blaugrana sugli sviluppi di un corner: sul colpo di testa di Pepe Valdés ha toccato la palla senza trattenerla, Puyol ha cincischiato invece di spazzare e Khedira ne ha approfittato per spingerla in rete. Da qui il Madrid si è chiuso con ordine e ben orchestrato da Özil ha lanciato i pericolosi contropiede di Cristiano e Benzema: ha avuto gioco facile, anche per la poca precisione sotto porta dei blaugrana.

Solamente due le occasionissime che avrebbero potuto cambiare le sorti dell’incontro, con Xavi che solo davanti a Casillas ha calciato malamente fuori e Tello che all’inizio nel secondo tempo ha spedito alle stelle un’altra possibilità.

Con le idee così poco chiare sembrava impossibile riuscire a pareggiare. Al 69′ Pep ha sostituito Xavi (e non è la prima volta ultimamente) per Alexis e immediatamente il cileno ha insaccato in una mischia in area. Il “Camp Nou” si è fatto prendere dall’entusiasmo che è pero durato solamente tre minuti, fino alla fulminea azione Özil-Cristiano che ha seccato senza pietà Valdés in uscita, risultando per una volta decisivo in un incontro importante. Il colpo è stato troppo forte per il Barça che ha cercato almeno di pareggiare, ma senza riuscire ad avvicinarsi pericolosamente a Casillas.

Ora il Madrid con 7 punti di vantaggio a 4 giornate dalla fine è virtualmente campione della Liga: complimenti alle merengues che dopo 4 anni recuperano finalmente il titolo. Come diceva qualcuno di un famoso programma radiofonico catalano, «non si può vincere sempre contro il Madrid, un giorno doveva finire».

Iniesta mette fine alle sue 55 partite consecutive senza sconfitte e Mourinho, ormai in silenzio e avendo dunque lasciato perdere le sue classiche sbruffonate, è riuscito per la prima volta nella sua carriera a vincere al “Camp Nou”. Intanto Guardiola non ha ancora sciolto le riserve sul suo futuro e nessuno, neanche il club, sa se continuerà sulla panchina del Barça anche il prossimo anno.

Martedì i catalani si giocano il tutto per tutto nella semifinale di ritorno della Champions contro il Chelsea dovendo ribaltare l’1-0 dell’andata, vedremo se ce la faranno nonostante l’evidente appannamento di forma e il possibile contraccolpo psicologico. Il Madrid dal canto suo cercherà di recuperare il 2-1 subìto dal Bayern.

La giornata

Anche Marco va verso il “Camp Nou”.

Si cercano disperatamente i biglietti fuori dallo stadio.

Appaiono strani gladiatori.

Una conduttrice con i tifosi appena intervistati.

Dentro il negozio del Barça,

la gente fa la fila per comprare di tutto.

Si vende già la sciarpa commemorativa della finale di Copa del Rey prevista per il 25 maggio.

Ci si fa la foto con la gigantografia di Guardiola.

Fuori, ci si ricorda di Villa MaraVilla.

Arriva il bus del Madrid.

A un paio d’ore dall’inizio fuori dallo stadio è ormai pieno di gente,

anche verso la famosa Masia.

Riflessi sul “Camp Nou”.

Il 23 aprile è Sant Jordi, il patrono della Catalogna e come da tradizione si regalano rose alle spettatrici.

Entrando, un’ora prima dell’inizio, gli spalti sono ancora vuoti.

Già pronte sui seggiolini le 90mila cartoline che formeranno un immenso mosaico.

Allegre compagnie attendono.

Anche le signore socie si divertono nell’attesa.

Sotto i fischi entrano in campo i blancos per il riscaldamento.

C’è ancora sole sugli spalti.

Le due squadre si preparano a distanza.

Lo stadio è ora pieno: bellissimo colpo d’occhio dei 99.252 spettatori,

e in pochi secondi appare l’impressionante mosaico,

cui tutti partecipano,

a parte le poche centinaia di tifosi del Madrid appollaiati in cima alla curva.

Il video fa venire i brividi:

http://www.youtube.com/watch?v=i4bkgMUzATs

Subito la rete di Khedira, aiutato dalla difesa del Barça.

I due allenatori.

Xavi sbaglia il pareggio da solo davanti a Casillas.

Le nubi si addensano sul “Camp Nou” e sul Barça,

e poco prima della fine del primo tempo inizia il nubifragio che dura una mezz’ora.

Ancora Xavi prova da fuori,

e subito dopo viene sostituito dal Niño.

Proprio Alexis segna l’agognato pareggio con una doppia ribattuta in area.

Ma l’entusiasmo dura solo un paio di minuti, dopo i quali un letale contropiede di Cristiano zittisce il pubblico,

e scatena l’entusiasmo dei madridisti.

Il colpo è durissimo per il Barça, ora è difficilissimo recuperare. Cristiano rimane a terra.

Nonostante tutto il “Camp Nou” continua a incitare i suoi, anche se a 10 minuti dalla fine qualcuno inizia già uscire.

Finisce con le merengues che si abbracciano in campo.

La gente sciama dallo stadio.

Già questo martedì il Barça è chiamato ad un’importante reazione contro il Chelsea. Vedremo se ci sarà.

http://www.youtube.com/watch?v=rEEiuDiF_OE&feature=relmfu

 

Comments

  1. eh, sull’1-1 ero convinto che il madrid crollasse psicologicamente sentendo arrivare l’ennesima possibile sconfitta. probabilmente non avessero segnato subito anche un barca di seconda categoria poteva sperare di fare il colpaccio.
    cmq è vero, prima o poi il vento gira
    vediamo se arrivano tutte e due in finale cosa succede

    p.s. grande in ogni caso che sei riuscito a esserci!

  2. ohhh, qué paso? si hasta yo, que paso del futbol estuve empujando… en cualquier caso, seguro que disfrutaste de estar en medio del ambiente… queda la esperanza para el martes…

  3. Massimo leone says

    Alessandro per prima cosa…..e’ stato un vero piacere conoscerti di persona….potrà sembrare la solita banale frase….ma credimi non lo e’……mi auguro di poter mantenere un contatto con te…..via mail….e ogni tanto vederci di persona. Le foto le ho viste…..cosa dire …..si vede che sai fare il tuo lavoro….peccato non essere stati vicino di posto allo stadio….sarà alla prossima partita….chissà ….!! Buona settimana e fatti sentite….la mia mail adesso ce l’hai….!! Un abbraccio. Massimo Leone.

    • si, magari la prossima volta pianificatelo un po’ meglio, e per piu’ di un giorno e mezzo!
      a

      • Massimo leone says

        Sicuramente la prossima volta bisogna organizzare una permanenza più lunga….nella magnifica Barcellona….anche perché …..non abbiamo visto tantissime cose…..purtroppo ti abbiamo incontrato tardi…..ma ci rifaremo. MANDI….

  4. … reportage da incorniciare… per un risultato da dimenticare…
    Non si può sempre vincere, ma quando ci si fa l’abitudine diventa sempre più difficile accettare uno “schiaffo”, per giunta in casa propria. Mi auguro che domani sera in quel meraviglioso catino pulsante si torni a gioire!!!

  5. Dire che Massimo Leone porti sfiga al Barcellona è il minimo. Se fossi catalano…gli vieterei l’ingresso nel territorio, lo bloccherei a La Jonquera. Sarai mica parente dell’ex Presidente della Repubblica? Quello che faceva le corna dietro la schiena? Mai dire certe cose prima di una partita così…mai. Massimo Leone, recita il mea culpa almeno 10 volte. Dopo possiamo parlare di benedizione e perdono. Amen. Padre R.

    • Massimo leone says

      Ti ringrazio della clemenza…..ho fatto penitenza…..!!! Non sono manco lontano parente del ex presidente della repubblica….!! Mi asterrò la prossima volta di fare pronostici….visto l’esito….!!! Comunque il Barcelona ha giocato e creato azioni ….ha colpito un palo su azione e sbagliato un rigore …!! Il Chelsea ha fatto due….azioni e due goal….!! E’ stata la classica partita SFIGATA…..nata STORTA…..!! Una ultima cosa….il Barcellona e’ arrivato un po’ stanco in questo finale di stagione…..e ha forse anche pagato qualche scelta tecnica non felice. SEMPRE E COMUNQUE FORZA BARCELONA E UN APPLAUSO A QUESTA MERAVIGLIOSA CITTÀ E A TUTTI I CATALANI.

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