16 April 2024

Alla ricerca dei personaggi del Cementerio General, Santiago

Domenica 25 marzo 2012

Continuando il mio percorso storico-politico nella capitale cilena, e sempre guidato da Maritza ed Eliseo, con molta emozione ci avviciniamo al Cementerio General di Santiago.

Come già avvenuto a Punta Arenas, anche qui a Santiago il locale cimitero è come un museo all’aria aperta. Inaugurato nel 1821, occupa uno spazio sterminato (86 ettari) nel quartiere di Recoleta (curiosamente omonimo di quello di Buenos Aires).

I viali e l’immensità della struttura fanno impressione.

Qualche famiglia di origine italiana.

Il primo personaggio che ci sta a cuore è Violeta Parra, la cantautrice folclorista scomparsa nel 1967.

Ci imbattiamo poi nel memoriale ai desaparecidos e alle vittime politiche del regime.

L’elenco dei nomi è sconvolgente,

con al centro quello del Presidente Allende, anche se non è sepolto qui.

Per caso troviamo poi un mausoleo di cui non sospettavo l’esistenza, quello dei viejos cracks (fuoriclasse) del Colo Colo,

una delle squadre di calcio più titolate del Cile.

All’interno diversi ex calciatori,

e una maglietta antica del club.

Ma fa tenerezza l’invocazione di un anonimo tifoso ai vecchi scomparsi, «fai venire qualche buon giocatore»…

Nel Cementerio c’è spazio per tutti: tombe monumentali,

altre con tendine e giardinetto incluso,

o con tetto e tegole,

ma anche di tifosi della Universidad de Chile (la “U” è l’altro club più seguito del paese),

con campetto incluso.

Anche da qui si vede la Gran Torre Santiago.

Ritroviamo altri segni della dittatura, moltissime tombe quasi anonime di persone assassinate dal regime di Pinochet.

Le due tombe di Víctor Jara

Dopo aver chiesto in giro, approdiamo al primo sepolcro di Víctor Jara, il famoso cantautore impegnato.

Come già raccontato, subito dopo il golpe venne fatto prigioniero all’Università, rinchiuso all’Estadio Chile che porta il suo nome dal 2003 (30° anniversario del colpo di stato). Durante le torture, gli vennero spezzate le dita una a una e venne ucciso il 16 settembre 1973 con 44 proiettili sparati da una mitragliatrice. Aveva 41 anni.

Vicino alla sua cella, in una colombaia popolare, c’è anche un seggiolino da chitarra,

con un’iscrizione a lui dedicata, per chi volesse sedersi qui e suonare qualcosa.

Nel 2009 i suoi resti vennero esumati per effettuare un’autopsia. Una volta terminate le procedure, a dicembre venne organizzato un funerale pubblico al quale parteciparono 12mila persone, sicuramente diverso da quello clandestino di 36 anni prima. Successivamente gli venne preparata una nuova tomba, meno anonima della precedente (che è comunque rimasta al suo posto).

Si continua.

Eliseo, che qualche tempo fa aveva partecipato a una visita notturna guidata del Cementerio, cerca di orientarsi con la sua bussola.

Si vedono tombe gravemente danneggiate dai recenti terremoti.

Il cippo di Orlando Letelier, ministro del governo di Allende, assassinato dagli scagnozzi di Pinochet addirittura a Washington nel 1976.

Finalmente vediamo in lontananza il grande mausoleo bianco dedicato a Salvador Allende,

con parte del suo ultimo discorso, citato un paio di giorni fa, vergato sul marmo.

Il suo corpo rimase per anni in un cimitero di Viña del Mar finché, dopo il ritorno alla democrazia (seppur controllata), nel settembre del 1990 gli furono tributati i funerali di stato e venne sepolto qui.

È sintomatico che vicinissimo si trovino i sepolcri di militari,

e addirittura il mausoleo dell’aviazione cilena, la stessa che bombardò la Moneda quell’11 settembre 1973.

Ancora emozionati, usciamo dal Cementerio General (questo il sito della struttura).

Domani si continua fuori dalla capitale.

Comments

  1. Isabella says

    Che dolcezza sulla tomba di Violeta Parra tutti quei fiori…e che emozione tutto il resto….

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