Domenica 6 marzo 2011
Alla fine l’unico aspetto positivo sono stati i 3 punti.
Partita strana quella di ieri al “Camp Nou”. Da una parte il potentissimo Barça, dall’altra il Real Zaragoza, compagine che lotta per non retrocedere, per giunta priva di vari giocatori. Il risultato sembrava già segnato, anzi addirittura i tifosi blaugrana cronicamente pessimisti prevedevano una goleada. Non è stato così.
Non essendo una partita di cartello non è stato così difficile trovare i biglietti che avevamo acquistato già da alcuni giorni. Allo stadio si nota la presenza di molti turisti stranieri.
Ci troviamo in curva, sul punto più basso del terzo anello ma la visibilità è perfetta.
Il Barça ha sicuramente la testa già all’importantissima sfida di Champions contro l’Arsenal di martedì. Guardiola lascia a riposo alcuni dei pezzi grossi: Iniesta (non titolare per la prima volta dall’inizio della stagione), Busquets, Abidal e David Villa; i catalani devono rinunciare anche a Puyol, non ancora al meglio. Al loro posto Mascherano (ieri grandissimo), Keita (provvidenziale), Bojan e Milito (che non hanno lasciato il segno) e il solito Maxwell (incerto). Messi invece gioca sempre e comunque.
Dall’altra parte il tecnico Javier Aguirre cerca di mantenere inviolata la sua porta il più a lungo possibile piazzando il classico autobus davanti al bravissimo portiere Doblas: 5 difensori di ruolo e tutti indietro ad aiutare.
Ne è uscita probabilmente la peggiore partita vista al “Camp Nou” in questa stagione, peccato per i miei ospiti venuti ad assistere all’incontro.
Assurde percentuali di possesso palla per il Barça (80% totale; quasi il 90% nel primo tempo) con il solito metronomo Xavi a distribuire palloni, ma con i catalani a ruminare gioco senza riuscire a penetrare nel bunker aragonese. Si vede che in questo periodo i blaugrana continuano a non essere precisi; a volte sfiorano l’indisponenza volendo incunearsi in una difesa affollatissima con triangoli da playstation che in questo momento non funzionano proprio. Anzi, all’8’ il waka Piqué in scivolata ci mette una pezza su un contropiede che poteva essere pericoloso.
Ogni tanto (non spesso come dovrebbero) i catalani ci provano con tiri da fuori, ma il portiere Doblas respinge i tentativi di Pedro, Xavi e Mascherano mentre quello deviato di Bojan sfiora la traversa.
Guardiola aveva preparato l’incontro con il suo vice Tito Vilanova nella stanza 712 della clinica Dexeus dov’era ricoverato per un’ernia discale. È uscito dall’ospedale solo per sedersi in panchina ma ci è tornato appena terminata la partita. Quando si affaccia per la prima volta a dare indicazioni ai suoi riceve l’ovazione dei tifosi.
Si sente la mancanza dell’abilità di Iniesta tra le linee e della profondità di Villa. Neanche Messi riesce a trovare il bandolo della matassa e si nota che non si trova nel suo migliore momento. Poi alla mezzora l’argentino ben lanciato da Alves si trova per l’unica volta in posizione defilata davanti al portiere che gli ferma il tentativo di colpo sotto.
Viene annullato un gol di Keita per fuorigioco che proprio non c’era, poi al 42’ (!) arriva finalmente la rete tanto agognata: Messi parte come un treno sulla destra lasciandosi dietro tre avversari, appoggia al centro dove, dopo un errore di un difensore, il pallone perviene a Keita che batte Doblas e si dimostra ancora una volta provvidenziale.
Il più sembra fatto.
Ci si aspettava qualche altra rete nella ripresa, ma stasera non ci siamo proprio. Piqué ha una buona occasione di testa, ma al 60’ è poi Sinama Pongolle in contropiede a sfuggire allo stesso Piqué seminando il panico nella difesa e ci pensa a Valdés (al rientro in squadra) a salvare il risultato.
Gli attaccanti ci provano in tutti i modi, ma senza risultati. Messi e Alves sulla destra soprattutto,
o Pedro sulla sinistra.
Sul finale entrano Villa e Iniesta, ma non il gioco non cambia. Gli ospiti sembrano rassegnati.
Ormai al 4’ di recupero, l’ultima occasione con una punizione di Messi dal limite dell’area che sfiora l’incrocio.
Ma il risultato rimane invariato.
L’obiettivo di realizzare 12 punti nelle tre partite precedenti il ritorno contro l’Arsenal è compiuto. Martedì sera per superare i Gunners sarà necessario un Barça molto diverso da quello visto stasera.
http://www.youtube.com/watch?v=VtGS7uaudLY
Il Madrid senza Ronaldo vince senza strafare a Santander per 1-3 (una rete di Adebayor e 2 di Benzema, con due assist di Özil) e rimane a 7 punti dalla capolista (74 a 67). Molto più sotto il Valencia a 54 e il Villareal a 50. L’Athletic si riprende a “San Mamés” e dopo 4 sconfitte consecutive batte per 2-0 il pericolosissimo Sevilla tornando in corsa per l’Europa: ora è quinto a 41 davanti a Espanyol (40), Sevilla e Atlético (38).
Come l’Udine: era importante vincere! Piuttosto: che riscaldamento stanno facendo nella foto che hai pubblicato? Xavi e Messi sembrano simulare lo stacco di testa, ma senza palla?
si, infatti, in breve il parallelismo udin-barça…
si, facevano riscaldamento senza palla, tanto poi la toccano tutto il tempo in partita!
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