Sabato 21 aprile 2012
In soli 4 giorni il Barça si gioca la Liga e l’accesso alla finale di Champions di Monaco di Baviera. Stasera alle 20 si disputa l’ennesimo capitolo della lunghissima storia dei Clásicos di questi ultimi anni con la visita del Real Madrid di José Mourinho al “Camp Nou”.
La città è ormai in preda alla febbre per la partita che non verrà trasmessa in chiaro: tutti si stanno organizzando per riuscire a vedere l’incontro dell’anno da qualche parte e bar e ristoranti da tempo accettano prenotazioni per la serata. Gli altri canali di televisione e radio trasmettono programmi fiume sull’avvenimento.
Il tempo qui è bello ma spesso esce un vento freddo che spazza la città, Barceloneta compresa.
Anche se qualche nordico non rinuncia al bagno. Vedremo stasera.
Madrid
Rispetto alle ultime stagioni con Guardiola in panchina stavolta è il Barça ad inseguire. Il Madrid arriva a Barcelona come capolista e apparentemente senza crepe: ha dimostrato di essere una macchina da gol, uguagliando il record di reti (107) del Madrid della Quinta del Buitre e Hugo Sánchez. Ma molti indizi fanno capire che lo spogliatoio è più diviso che mai, tra i portoghesi (e i molti giocatori comprati anche perché rappresentati dall’ineffabile Jorge Mendes, amico e procuratore di Mourinho) e gli spagnoli, con il capitano Casillas quasi epurato dal tecnico portoghese.
Se fino a poco più di un mese fa la Liga sembrava ormai chiusa con i 10 punti di vantaggio dei blancos, in poche settimane il discorso si è riaperto: il distacco si è ridotto fino ai 4 punti di oggi grazie agli inopinati pareggi contro Málaga, Villareal (in entrambi i casi una rete subìta da Casillas negli ultimi minuti) e lo 0-0 di due domeniche fa in casa contro il Valencia.
Mourinho come al solito continua a parlare di congiura arbitrale e ormai da tempo non si presenta in conferenza stampa, avendo deciso di spedire il suo vice Karanka fino alla fine della stagione.
Se stasera il Madrid pareggia o vince la Liga sarà definitivamente nelle sue mani. Se sarà il Barça a prevalere si avvicinerà a un punto con ancora 4 partite da disputare, ma il Madrid è atteso da due scontri non facili, contro Sevilla in casa e soprattutto contro l’Athletic a “San Mamés” e, forse, la pressione potrebbe giocargli qualche scherzo.
Il Barça
Guardiola, vincitore di tutti e tre i Clásicos di Liga al “Camp Nou”, ha tutti i giocatori a disposizione a parte Abidal, che pochi giorni fa è stato operato con l’atteso trapianto di fegato e Alexis in dubbio per un colpo ricevuto a Londra. Ma si arrovella anche sul solito dilemma: inserire come a “Stamford Bridge” anche Cesc a centrocampo, spostando Iniesta all’ala perdendo così parte dell’incisività del fuoriclasse manchego, o inserire una punta che offra più profondità (Pedro) oppure aprire ancor di più il campo con Cuenca o Tello, ali vecchio stampo.
Messi e Ronaldo
Il Clásico significa anche lo scontro tra i due titani che trascinano le due squadre, Messi e Ronaldo, oggi appaiati alla cifra stratosferica di 41 reti in testa al Pichichi (la classifica cannonieri) della Liga.
Gli ultimi scontri
Ultimamente si sono disputati vari Clásicos, ad alcuni dei quali ho avuto la fortuna di essere presente dal vivo: soprattutto la finale di Copa del Rey di Valencia (l’unico che Mourinho sia riuscito a vincere e che in realtà ho visto da fuori, ma in quella città) e le due semifinali di Champions, il fantastico 0-2 dell’andata al “Bernabéu” e l’1-1 del ritorno che ha spianato la strada della finale di “Wembley”.
Ma l’ultimo Barça-Madrid di Liga giocato al “Camp Nou” risale al 29 novembre 2010, all’epico ed indimenticabile 5-0 sotto una pioggia battente, la partita perfetta.
Anche stasera grazie a una congiunzione astrale favorevole (e i buoni uffici di alcuni amici) sarò tra gli oltre 90mila fortunati presenti allo stadio. L’emozione è già forte.
Io invece guarderò il Gatto con gli Stivali, imposizione di mio figlio… Anni luce caro, anni luce… Comunque vada, sosterrò sempre la filosofia del Barça a detrimento di quella del Real: oggi come oggi, se ti metti davanti alla tv (se e quando puoi…) l’unica squadra che non ti fa spegnere il televisore dopo 5 minuti è il Barça. Un abbraccio
P.S.: prima o poi torni in Italia?
che sorpresa, un commento di Paolonegri. Mi fa piacere, per cui ogni tanto segui? L’altro giorno ho saputo da Miele che eri ancora vivo…
😉
gia’ sai il risultato, domani la cronaca.
si, ogni tanto passo in italia, ma non dirlo in giro…
:O
abraço,
a