Giovedì 4 ottobre 2012
È la mia terza volta a Liverpool, ma sicuramente la più sentita. Nelle altre occasioni infatti non ero venuto come stavolta a seguire la mia squadra impegnata nella storica partita di Europa League.
Precedentemente ero riuscito miracolosamente ad assistere a un Everton-Chelsea a “Goodison Park” nel 2005 e a un quarto di finale di Champions Liverpool-Arsenal nel 2008, proprio nella tana dei Reds.
Solo a pensarci, il nome di “Anfield Road” fa venire i brividi. Appare superfluo dire che è uno degli impianti che hanno fatto la storia del calcio, inglese e non solo. Quando il Kop (la famosa curva locale) ruggisce a pochi centimetri dal portiere avversario sembra che per la squadra ospite non ci sia scampo.
Ricordo l’emozione nell’ascoltare tutto lo stadio cantare a squarciagola You’ll never walk alone, il celebre inno dei tifosi del Liverpool.
Il prepartita
Oggi a Liverpool c’è il sole, con moltissime persone in centro. Ma probabilmente prima di stasera il tempo cambierà, come spesso accade a queste latitudini.
All’inizio del Novecento Liverpool era uno dei porti più importanti d’Europa. Anche la società di navigazione che fece costruire il Titanic aveva la sua sede qui.
Dopo una lunga depressione, la città è risorta recuperando alcune zone del centro,
e del porto,
e giocando, come in altri casi simili, la carta culturale (nel 2008 è stata anche Capitale Europea della Cultura). Non è un caso che proprio qui, in Matthew Street, siano nati i Beatles.
Proprio quest’anno ricorre il cinquantesimo anniversario.
The Cavern Club è lo storico locale dove iniziarono a suonare.
Qui ci sono concerti anche nel primo pomeriggio, alla presenza di tifosi bianconeri.
Stranamente servono anche la Birra Moretti (!) alla spina.
Su un muro laterale del locale, anche una maglietta brasiliana firmata, tra gli altri, anche dall’indimenticato Zico. Che questi due dettagli siano di buon auspicio?
Anche qui il legame con i Reds è indissolubile.
Proprio i Beatles e il Liverpool FC hanno fatto conoscere in tutto il mondo la città. Il club ha avuto il momento di massimo splendore a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta, grazie a diversi giocatori che ne hanno fatto la storia.
Parlano chiaro i 18 titoli nazionali, le 7 Coppe d’Inghilterra senza dimenticare le 5 Coppe Campioni/Champions e le 3 Coppe UEFA.
Nelle classiche case di scommesse le quote favoriscono i locali.
Il nuovo allenatore del Liverpool Brendan Rodgers (ex Swansea City) ha avuto un inizio complicato in campionato (anche se nell’ultima partita ha rifilato una cinquina esterna al Norwich City) ma in Europa League non ha mai perso, anzi nel primo incontro del gironcino ha vinto a Berna con altre cinque reti (3-5).
Sembra che anche Rodgers alternerà alcune delle seconde linee e probabilmente rimarranno fuori l’uruguaiano Luis Suárez e il turco Nuri Şahin (in prestito dal Madrid) ma ci saranno comunque i mostri sacri Carragher e Gerrard, insieme a Fabio Borini e al non ancora diciottenne Raheem Sterling, di origine giamaicana, una delle giovani speranze della squadra.
Stasera nello spicchio dietro l’altra curva saremo circa un migliaio di friulani, un numero sorprendente visto come sta andando la squadra e le non poche difficoltà per arrivare fin qui.
Molti si vedevano in giro per la città durante il giorno. Qui, dal Torzeòn ai Torzeòns, i friulani di Bellinzona.
E quelli di Gonars.
Speriamo dunque che Guidolin non faccia scherzi. In molti è ancora sentita la rabbia della trasferta di Madrid di un anno fa quando il tecnico presentò una formazione infarcita di panchinari che le prese di santa ragione (4-0) dall’Atlético. I 1300 che erano arrivati nella capitale spagnola (io per fortuna non c’ero) ancora ringraziano sentitamente.
Dicono che Domizzi dovrebbe farcela. Per il resto forse giocherà Badu e (dico purtroppo) torna il solito attacco «con una punta e un quarto», con Fabbrini dietro Di Natale. Ma almeno il Capitano sarà in campo.
Appuntamento con la storia è alle 8:05 di stasera, (un’ora in più in Italia).
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