Lunedì 13 maggio 2013
Ieri con il 2-1 sull’Atalanta (in rimonta, grazie a San Totò, altre due reti per lui) abbiamo chiuso il Vecchio Stadio Friuli.
È stata la settima vittoria consecutiva in questo spumeggiante finale di stagione della squadra di Guidolin, ormai a pochi passi dalla qualificazione in Europa League. Speriamo che, se ciò accadrà, anche in autunno il tecnico e la società avranno ancora la stessa voglia di partecipare alla competizione europea. Negli ultimi due anni non è stato esattamente così con Guidolin che si lamentava spesso di giocare tre volte alla settimana.
Tant’è, in questo momento sono tutti concentrati e lo considerano un obiettivo straordinario.
Mentre da settimane le altre squadre annaspano, i nostri hanno raggranellato 21 punti nelle ultime sette partite. Ricorda quello che accadde un anno fa con il Napoli che ci regalò gentilmente il terzo posto in dirittura d’arrivo. Ora l’obiettivo europeo dipenderà esclusivamente dai bianconeri nell’ultima partita, domenica a San Siro contro l’Inter; la Lazio, due punti sotto, sarà ospite del Cagliari (al Rocco di Trieste).
Bellissima atmosfera, entusiasmo e molte più bandiere del solito,
e nei distinti il tradizionale bandierone.
Dopo la punizione di Totò (4’) che colpisce la traversa,
segna l’Atalanta con De Luca al 10’. La partita non si mette bene per l’Udinese, ma è il solito Capitano a salvare l’Europa, pareggiando alla fine del primo tempo con tocco soave (43’) e raddoppiando all’inizio della ripresa (53’) per il 2-1 finale.
Nel frattempo nubi sempre più cupe si addensano sopra le nostre teste.
A pochi minuti dal termine si infortuna Di Natale, costretto a uscire.
Per fortuna la squadra tiene e si festeggia la vittoria.
Subito dopo il termine della partita la società bianconera aveva previsto una festa per chiudere i quasi 37 anni di attività del nostro stadio che tante gioie (e qualche dolore) ci ha regalato. Ma appena finita la partita e prima dell’inizio degli atti il tanto temuto temporale si materializza, trasformandosi poi in un grandine.
Ci si cerca di proteggere come si può sotto i passaggi e le entrate della curva.
In un chiosco sotto la curva gli altoparlanti sparano musica e la festa (auto organizzata) si fa anche con la pioggia.
Quando smette di piovere con i pochi rimasti torniamo sugli spalti. Il famoso arco con la tribuna del “Friuli” che sarà l’unica parte a rimanere in piedi.
Uno sparuto gruppo di giocatori rientra in campo per salutare i tifosi, anche se solo Pinzi e Domizzi perdono qualche minuto in più del loro tempo prezioso (i soliti verrebbe da dire, con Totò che però si è infortunato).
Visto che la struttura verrà demolita, qualcuno si prende qualche ricordino. Alcuni pezzi del “Friuli” continueranno a vivere nelle case dei tifosi.
Non è andata come previsto, ma l’improvvisa grandinata sulla gradinata è forse la degna conclusione per uno stadio che per tre quarti è sempre stato scoperto (oltre che lontanissimo dal terreno di gioco). Una forte richiesta metaforica della necessità di un tetto, che avremo (si spera) tra 15 mesi. E nel frattempo, dopo che le tanto annunciate ruspe inizieranno il loro lavoro, dove sistemeranno gli abbonati della curva e dei distinti?
Dichiarazioni di Pozzo ai microfoni Rai riportano di curva nord pronta già a fine agosto per accogliere i tifosi nel campionato 2013/2014..sinceramente mi pare molto difficile che demoliscano e ricostruiscano in così breve tempo, ma se oltre alla tribuna ci fosse anche la curva disponibile per gli abbonamenti sarebbe un bel colpo!