Mustafa Kemal Atatürk, già ufficiale dell’Esercito Ottomano, fu il fondatore della Repubblica turca (1923) e suo primo Presidente fino alla morte (di cirrosi!) nel 1938.
Dopo la lunga stagnazione dell’Impero Ottomano fu anche il principale impulsore delle riforme dello stato, attraverso le quali trasformò la Turchia in uno stato secolare, abolendo la legge islamica.
Nel 1928 riformò anche la lingua turca, obbligando l’uso dell’alfabeto latino (leggermente modificato) a detrimento di quello arabo.
Quando nel 1934 introdusse nel suo paese il sistema di cognomi ereditari come in Occidente, un’apposita legge creò il suo cognome Atatürk, “Padre dei Turchi”, decretandolo unico e non transmissibile.
Sono passati quasi novant’anni ma viaggiando in Turchia lo si vede ancora dappertutto, non solo nei luoghi istituzionali, ma anche in negozi, alberghi, ristoranti, case private.
Oltre all’imponente mausoleo in cui riposa ad Ankara (chiamato Anıtkabir) [foto], migliaia di statue e monumenti sono a lui dedicati, inclusi l’Aeroporto Internazionale, il ponte sul Bosforo e il nuovo stadio Olimpico di İstanbul.
In qualsiasi angolo della Turchia ci si trovi, anche il più remoto, la sensazione è di essere osservati dal Padre dei Turchi.
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