Cape Town, mercoledì 7 luglio
Domenica sera al “Soccer City Stadium” di Johannesburg una nazionale diventerà Campione del Mondo per la prima volta, aggiungendo il suo nome alle sette che hanno già conquistato il massimo alloro calcistico.
Viandante, Giornalista, Gastronomade, Fotografo, Futbolero
Cape Town, mercoledì 7 luglio
Domenica sera al “Soccer City Stadium” di Johannesburg una nazionale diventerà Campione del Mondo per la prima volta, aggiungendo il suo nome alle sette che hanno già conquistato il massimo alloro calcistico.
Cape Town, martedì 6 luglio
Stavolta il Deportivo Forlán non ce l’ha fatta, anche se ha imbrigliato a lungo le manovre degli olandesi. Come da pronostico, è l’Olanda a staccare il biglietto per la finale di domenica a “Soccer City”.
Cape Town, lunedì 5 luglio
La Table Mountain è la cima piatta che domina Città del Capo. In lingua indigena Khoe-San si chiama Hoerikwaggo, cioè “Montagna nel Mare”.
Cape Town, lunedì 5 luglio
Molti mi chiedono cosa farò ora che tutte le “mie” squadre sono uscite, se il mio viaggio terminerà qui e magari se non aggiornerò più il blog.
Non ci saranno grossi cambiamenti. Già si sapeva che, salvo miracoli, le partite dal vivo sarebbero finite con i quarti. Certo, se l’Argentina fosse rimasta nella competizione avrei cercato un biglietto a prezzi non esorbitanti per semifinali e finale (in questo senso più si va avanti meno possibilità esistono).
Esploreremo ancora qualche giorno nella regione del Capo e nel frattempo si giocheranno le due semifinali. Poi, in gruppo, giovedì ripartiremo in macchina verso Joburg, con un viaggio lento, fermandoci sulla costa e poi tagliando all’interno attraverso il deserto.
La finale la vedrò (non allo stadio) proprio nella gelida Joburg e, come previsto, ripartirò dal Sudafrica mercoledì 14 luglio. Le trasmissioni con Onde Furlane continueranno fino a martedì 13.
Ci risentiamo su questi schermi!
L’altra sera el Loco Abreu ha trasformato l’ultimo rigore per l’Uruguay con un colpo sotto. In Italia tutti l’avranno sicuramente definito «un cucchiaio», solo perché Totti lo eseguì nella semifinale degli Europei del 2000, come se l’avesse inventato lui.
In realtà nei paesi che posseggono una coscienza (e una conoscenza) calcistica è conosciuto come “il rigore alla Panenka”: il calciatore praghese tirò in quel modo proprio l’ultimo penalty (quello decisivo) che diede l’unico titolo internazionale alla Cecoslovacchia, nella finale degli Europei del 1976 contro la Germania Ovest, Campione d’Europa e del Mondo in carica.
Alcuni giorni fa, sugli spalti del “Mbombela Stadium” di Nelspruit, si intravedeva anche un signore con una maglia che ricordava “Zena” e i “Zeneixi”, Genova e i genovesi nel dialetto ligure.
Cape Town, domenica 4 luglio
Qui sono ancora tutti rotti. Nessuno si rende ancora conto di quello che è successo ieri e c’è poca voglia di parlare e di analizzare l’accaduto. Si cerca soprattutto di capire come vendere i biglietti già acquistati. Come da contrasto, anche oggi è una bellissima giornata a Cape Town. In giro si vede qualche argentino ancora con la maglietta della Selección (o de Boca) mitigare i dolori con questo calduccio.
Cape Town, sabato 3 luglio
Ancora storditi, alla sera, guardiamo Spagna-Uruguay consolandoci con una bistecca (peraltro non così grande come in altre occasioni).
“Green Point Stadium”, Cape Town, sabato 3 luglio
È finita.
Anche l’Argentina, un’altra delle grandi favorite, viene eliminata dal mondiale, proprio il giorno dopo il Brasile. I miei amici argentini sono tutti in silenzio, nessuno in questo momento ha voglia di parlare, né di pensare al futuro: si ritorna a casa subito? Si continua a stare qui? Fino a quando? Domani ci penseremo.
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