Mercoledì 8 febbraio 2012
Siamo tutti pronti per iniziare questo strano attraversamento fino in Argentina, passando per laghi, ghiacciai, famiglie, passi, sentieri, ancora laghi e bus.
Lasciamo El Mosco con il cartello che ci ricorda le distanze da alcuni dei luoghi attraversati negli ultimi giorni.
Sul bus che ci conduce a Puerto Bahamondez,
anche le persone che vengono semplicemente all’escursione al ghiacciaio, che sono la maggioranza.
Al porticciolo stanno facendo lavori. Devo chiedere il permesso per penetrare dietro a una baracca dove l’agognato cartello è stato coperto.
Anche l’acqua del Lago O’Higgins, il più profondo della Patagonia (836 metri), è lattiginosa e fantastica.
Arriviamo alla prima sosta a Candelario Mancilla, dove ci fermeremo anche al ritorno per rimanerci.
Si riparte verso il ghiacciaio,
che inizia ad apparire in lontananza.
Ci siamo quasi.
L’O’Higgins è il quinto più importante della zona del Campo de Hielo Sur.
Anche se non è immenso come il San Rafael visitato alcuni giorni fa, è comunque impressionante,
e presenta sfumature immaginifiche di blu.
Le cadute si susseguono.
Anche qui l’equipaggio cattura del ghiaccio,
stavolta per un più prosaico succo di frutta.
Forse avrete sentito la notizia: una settimana fa una banda di malfattori aveva rubato oltre cinque tonnellate di ghiaccio millenario dal ghiacciaio Jorge Montt, proprio nella regione di Aysén e appartenente allo stesso Campo de Hielo Sur, per rivenderlo nei bar.
È ora di ripartire.
Sulla via del ritorno la barca balla notevolmente.
Ci lasciano a Candelario Mancilla, dove passeremo la notte prima di attraversare verso l’Argentina.
ciao ales!! 🙂 stasera ho visto per la prima volta con mamma il tuo bellissimo sito!!!
ben! speriamo che non sia l’ultima
😉
baci,
a