Sabato 24 febbraio 2012
Sull’isola esiste il circuito di montagna los Dientes de Navarino, delle meravigliose cime appuntite proprio come dei denti rovesciati che abbiamo visto varie volte apparire dietro a Puerto Williams. Il percorso, dicono abbastanza impegnativo, si completa in 4-5 giorni. Ma per chi come me non pensa di affrontarlo esiste almeno una parziale camminata per ammirarle più da vicino.
La gran parte dei pochi turisti e viaggiatori che arrivano da queste parti lo fanno per compiere il circuito, che rivaleggia con le molto più famose (e battute) Torres del Paine, sempre in Cile vicino a Puerto Natales. Al contrario de las Torres, organizzatissime con una rete di rifugi di alto livello, los Dientes sono molto più spartani, chi vi si avventura dovrà dormire in tenda e in questi giorni nuvolosi e piovigginosi il freddo è pungente. L’alternativa è una camminata di circa quattro ore: se non c’è qualcuno che ti porta, inizia in paese,
con una prima apparizione delle cime,
e che poi parte nello stesso punto de los Dientes.
Sono con me anche le due santiagueñas dell’ostello con i loro zaini assai carichi visto che poi continueranno per almeno due giorni. Si comincia protetti da un fitto bosco,
accompagnati dalle panoramiche sul Canale di Beagle.
Si esce dalla copertura degli alberi e appare anche Puerto Williams.
La vegetazione è peculiare.
L’obiettivo è il Cerro Bandera, con l’onnipresente (e ovvia in questo caso) bandiera cilena. Come si può immaginare quassù il vento è fortissimo.
Ma si può andare oltre, un altro cerro da cui la vista su los Dientes sarà sicuramente migliore: da lontano si nota un gruppo di persone già lassù.
Quando li raggiungo scopro che sono dei francesi che stanno terminando un fantastico percorso in barca di tre settimane verso Capo Horn e l’Antartide con un due alberi che avevo notato in rada poco tempo fa.
La sorpresa è che i previdenti si sono portati dietro della birra (Quilmes) alla quale mi invitano, proprio quello che ci voleva in questo momento.
Nonostante il brutto tempo e la lontananza, los Dientes emozionano.
Ma anche la vista su Ushuaia,
e il resto del Beagle.
Intorno appaiono dei cavalli, forse allo stato brado.
I francesi sono già ripartiti e mi avvio anch’io per rientrare in paese.
Rientrando passo vicino al Club de Yates Micalvi, dove sono attraccate varie barche in transito: alcune hanno sicuramente a bordo avventurieri e personaggi peculiari.
Di sera il Club si anima,
anche se è frequentato soprattutto da coloro che sostano dalle crociere antartiche (e che hanno spesso la puzza sotto il naso),
il posto è molto caratteristico, ricavato all’interno di un cargo tedesco del 1925.
Forse il cielo si sta aprendo, speriamo domani il tempo migliori.
Due “puntate” nella stessa sera possono creare dipendenza….ormai sono in overdose…attendo il proseguo, e vediamo se ho indovinato dove stai andando. Un abbraccio
… e pensa che questa settimana ero incasinato e piu’ di una volta ho saltato l’appuntamento…
😉
eh da qui, ci sono ben pochi posti in cui andare (senza investire qualche migliaio di dollari/euro).
baci,
a
…grande! spero di arrivarci anch’io ai primi di febbraio… bellissimo! Complimenti. Ciao. Massimo
Arrivato?
Mi racconterai, se vuoi.
ciao,
A