19 March 2024

Il River vince il Súperclásico. Ricordo del Bichi Borghi. Lamela nuovo talento?

Mercoledì 17 novembre 2010

Martedì scorso, nel posticipo del la 14º giornata del campionato Apertura, è andato in onda il Superclásico, l’incontro più sentito tra i due club più grandi dell’Argentina. Il 187º River-Boca si giocava all’“Estadio Monumental Don Antonio Liberti”, detto semplicemente “Monumental” o “Cancha de River”, oppure “Gallinero”, visto il nomignolo offensivo (las gallinas) di quelli del River.

In questo periodo sia River che Boca navigano in brutte acque: entrambe le squadre sono già fuori dalla lotta per il titolo e addirittura dalla qualificazione per la Libertadores. Pur trovandosi un punto sopra Boca, per l’astruso sistema Apertura/Clausura [si veda la storia in questo sito] River sta addirittura lottando per non retrocedere Così il Súper acquisiva se possibile un significato ancor più speciale. Entrambe arrivavano da una sconfitta, River non vinceva da sette partite e in settimana aveva addirittura esonerato l’allenatore Ángel Cappa, sostituito dall’ex centrocampista Juan José López, in attesa di trovare una soluzione definitiva.

Dall’altra parte sembrava avere le ore contate anche il Bichi Borghi: ve lo ricordate? Talentuosissimo (anche troppo?!) giocoliere dell’Argentinos Juniors messosi in evidenza nella finale dell’Intercontinentale 1985 vinta dalla Juventus ai rigori. Dopo i mondiali del 1986 Silvio Berlusconi lo comprò per il Milan che aveva da poco acquisito, ma il nuovo allenatore Arrigo Sacchi non era dello stesso avviso: Borghi giocò qualche amichevole estiva con i rossoneri, ma il tecnico di Fusignano come terzo straniero gli preferì Frank Rijkaard. Borghi venne spedito al Como, passò poi al Neuchâtel per tornare poi in America Latina.

Fu un peccato non riuscirlo a vedere all’opera in una grande. Di lui, oltre che per la magistrale partita di Tokio dopo aver portato per l’unica volta un piccolo club come l’Argentinos a vincere la Libertadores, qualcuno si ricorda anche un allucinante scambio di palleggi tra lui e il Diego durante gli allenamenti della nazionale. Ma Borghi è rimasto famoso per le eccezionali rabonas:

Ora il Bichi si è espanso (non è l’unico in verità…) ed è diventato allenatore. Dopo aver raccolto successi (4 campionati consecutivi, sempre con il sistema Apertura/Clausura, nel 2006/07) con il Colo Colo cileno, Borghi è tornato in Argentina allenando Independiente e Argentinos per essere poi chiamato al Boca. La sua panchina scricchiolava da tempo e il derby rappresentava forse la sua ultima spiaggia. Borghi poteva contare anche sul rientro dopo un lunghissimo periodo di infortunio di Juan Román Riquelme, da noi tanto amato in passato ma che ora non sembra riuscire ad esprimersi come ai livelli di un tempo. Román è tornato in squadra nell’ultima partita, proprio contro l’Argentinos, persa dal Boca alla “Bombonera”, la quarta sconfitta in casa per i Xeneizes, un vero record.

López aveva schierato il vecchio Ariel Ortega (che nel suo passaggio italiano con Samp e Parma, 1998-2000 non era riuscito ad esprimere tutto il suo talento), recuperato in una pausa dei suoi gravi problemi di alcolismo (anche se il baratro è sempre vicino). La mossa vincente è stata però inserire un pibe, un ragazzino. Si tratta di Erik Lamela, classe ’92 che nel 2004 quando aveva 12 anni era stato seriamente cercato dal Barça: il club voleva ripetere la favola di Messi (che allora si stava avvicinando alla prima squadra) e formulò una buona offerta alla famiglia proponendo a suo padre José di venire con tutta la famiglia a Barcelona. Il River poi rilanciò e José decise di lasciare suo figlio con i millonarios. Qui Erik in una rabona (anche lui!) con le giovanili del River:

http://www.youtube.com/watch?v=vMrCvc0XhD0

Mai scelta più felice (per me due volte nefasta, come tifoso del Barça e del Boca). In questo campionato Lamela aveva disputato sette partite, ma martedì scorso ha fatto saltare il banco: prestazione maiuscola del piccolo, che ha anche calciato il corner per l’unica rete dell’incontro, marcata di testa dal paraguayo Jonathan Maidana, ex Boca. Uno a zero finale con un Boca che non è mai sembrato in grado di impensierire la difesa del River, nonostante Palermo e Viatri là davanti. Riquelme non si è praticamente visto e già verso la fine del primo tempo ha chiesto la sostituzione per problemi fisici. Grande allegria di tutti i tifosi biancorossi che ora almeno avranno qualcosa di cui gioire in questa stagione. Dopo la partita Borghi ha presentato le sue dimissioni e Boca è stato affidato temporaneamente a Roberto Pompei, ex centrocampista e allenatore delle giovanili.

http://www.youtube.com/watch?v=Pf5jLthKX0M

Anche stavolta un intero paese si è fermato: nonostante in questo periodo il livello delle due squadre tenda al ribasso, l’ambiente è tra i migliori derby cui si possa assistere sul pianeta.

http://www.youtube.com/watch?v=RQx2mdDLi70

Ricordo che mi trovavo allo stadio a un Boca-River nel marzo 2002, la mia prima volta in Argentina e la prima esperienza alla “Bombonera” e rimasi semplicemente abbacinato.

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