Martedì 5 ottobre 2010
La nazionale di pallavolo serba ha raggiunto le semifinali dei Campionati del Mondo che si stanno svolgendo in Italia, battendo a Firenze la Russia per 3 set a 1.
Martedì i serbi hanno vinto l’incontro grazie alla loro determinazione nei momenti chiave, nei finali di set. Fondamentale con i suoi 26 punti è stato Ivan Miljković, fino a pochi anni fa idolo della Lube Macerata con cui ha vinto tutto e giocatore ora del Fenerbahçe turco, senza dimenticare Nikola Kovačević (15), Bojan Janić (10) e l’eterno capitano e regista, il 37enne Nikola Grbić. Proprio Grbić nella conferenza stampa del dopo partita ha commentato la polemica decisione dei russi di perdere nella fase precedente contro la Spagna in modo da trovarsi in girone con Serbia e Argentina, considerate avversari più facili di Cuba. Errore gravissimo: come Sergio Tavčar spiega benissimo nel suo libro La Jugoslavia, il basket e un telecronista. La storia della pallacanestro jugoslava raccontata dalla voce di Telecapodistria [si veda la storia in questo sito], mai toccare i serbi nell’orgoglio. Senza l’episodio menzionato i balcanici avrebbero magari perso, ma come ha sottolineato Grbić: «Questa scelta ha motivato molto me e anche i miei compagni, mi sono sentito un po’ sottovalutato e questa cosa ha toccato molto il mio orgoglio. Sapere che la Russia pensava di batterci ci ha caricato». Senza contare che pronunciava queste parole di fronte all’allenatore della Russia, Daniele Bagnoli, con cui Grbić aveva mantenuto un difficile rapporto quando giocava con la Sieley Treviso (nel 1999/2000).
Nelle semifinali di sabato pomeriggio a Roma le semifinali vedranno di fronte Serbia contro Cuba e Italia contro Brasile.
È un periodo decisamente positivo per le selezioni serbe che dalla fine dell’estate si sono distinte in tutti gli sport di squadra (tranne il calcio ovviamente): oltre alla pallavolo, hanno raggiunto la semifinale dei Mondiali di basket (eliminati dalla Turchia a 4 decimi di secondo dalla fine) e negli Europei di pallanuoto, Đoković è arrivato in finale degli “Open” degli Stati Uniti a Flushing Meadows (sconfitto da Nadal, ancora troppo forte per lui) e c’è ancora da giocare (in casa) la finale di Coppa Davis di Tennis ai primi di dicembre. Svaka čast momci!
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