Venerdì 26 novembre 2010
Mancano solo tre giorni all’attesissima sfida di lunedì tra FC Barcelona e Real Madrid corrispondente alla tredicesima di andata della Liga e la tensione sta crescendo in città.
Dopo il silenzio degli ultimi giorni (dovuta anche alla squalifica di due giornate seguite alla precedente espulsione), Mourinho è tornato a parlare. Lo stile è il solito, e devo dire che mi riesce difficile capire un fatto: è vero, ha portato quella Coppa all’Inter dopo 45 anni, ma che qualcuno in Italia lo rimpianga, stile compreso, è veramente assurdo.
Mou ha rilasciato una lunga intervista alla rivista France Football in cui riconosce di essere persona non grata al “Camp Nou” (e ci mancherebbe che fosse diversamente!) e che si aspetta un ricevimento estremamente negativo; non risparmia poi elogi nei confronti dell’allenatore rivale Pep Guardiola, oltre che di giocatori come Puyol e Xavi che conobbe durante il periodo in cui era assistente di Robson prima e di Van Gaal poi a Can Barça. La chiosa dell’intervista è in linea con il personaggio: «Ringrazio Dio per non avermi dato la modestia, una qualità che non aiuta per niente».
La tattica è arcinota: accentrare tutta la pressione (e l’odio) sulla sua persona in modo da lasciare i suoi giocatori tranquilli. I calciatori vengono intanto spremuti fisicamente e soprattutto mentalmente per superare le loro possibilità; si vede infatti come sono ridotti quelli dell’Inter dopo due anni con il portoghese più amato del mondo (del calcio).
Da parte sua Guardiola per fortuna non cade nelle trappole mediatiche tese da Mou, e al contrario del suo omologo non parla né del Madrid, né della sfida di lunedì.
Il Presidente del Barça Sandro Rosell ha invece invitato la tifoseria blaugrana a incitare solo i propri beniamini accogliendo Mourinho con indifferenza: sarebbe bello riuscire, ma francamente viste la continue provocazioni sarà difficile che ciò accada.
I giornali avanzano l’ipotesi che Mourinho possa sacrificare l’offensivo Özil per schierare tre centrocampisti di contenimento (Lass Diarra, oltre ai soliti Xabi Alonso e Khedira), come fece già nel ritorno della semifinale di Champions contro l’Inter, anche se in quella occasione il portoghese poteva difendere la vittoria dell’andata.
Intanto oggi ci sarà la chiusura della campagna elettorale: in Catalogna questa domenica ci sono le elezioni politiche anticipate e probabilmente si assisterà a un cambiamento, con i nazionalisti moderati di Convergència i Unió che torneranno al potere scalzando la coalizione a tre tra PSC (Partito Socialista Catalano), Esquerra Republicana e IC/Verts.
Tra i candidati anche Joan Laporta, fino all’estate scorsa Presidente del Barça, che subito dopo aver lasciato l’incarico ha fondato una nuova formazione politica, Solidaritat Catalana. Il partito non ha molte possibilità, ma quasi sicuramente Laporta riuscirà a entrare nel Parlament.
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