19 March 2024

Zero a zero nello scontro al vertice Udinese-Juventus. Bilancio e propositi per il 2012

Giovedì 22 dicembre 2011

L’attesa per lo scontro al (quasi) vertice era alta già da settimane. Si sa, la sfida con Juve si conferma la più sentita di tutto il campionato: nonostante le difficoltà vissute dai torinesi negli ultimi anni, nessun club attira le antipatie dei tifosi friulani come quello dei secondi bianconeri.

Aiutati per una volta dall’orario (ore 18, per fortuna prima che il freddo polare cali sul “Friuli”) da tempo stavamo preparando un Terzo Tempo per il dopo partita che ha degnamente completato la giornata.

Arrivo due ore prima dell’inizio dell’incontro, stavolta passando dietro alla Curva Sud. Le bancarelle vendono solo prodotti della Juventus,

e nel parcheggio ospite sono già arrivate molte macchine.

Dietro la chiesa dei Rizzi si vedono limpidamente le montagne innevate,

mentre gli ultimi raggi di sole disegnano strane pennellate in cielo.

L’appuntamento con le prime avanguardie è in una delle osterie dei Rizzi, dove al prepartita partecipano anche dei tifosi di… Babbo Natale.

Entrando 45 minuti prima del fischio d’inizio i sempre temuti tornelli sono stranamente deserti: il grosso degli spettatori sta ancora uscendo dal lavoro.

Non fa (ancora) freddissimo, ma ci si scalda con una rakija (stavolta dalla Bosnia e per una volta non portata da me).

Sul Cosmo appare Del Piero e giù bordate di fischi. Nel frattempo i nostri terminano il riscaldamento salutando la curva.

Lo stadio è, udite udite, “pieno”, anche se metà e forse più dei presenti sono dei gobbi.

Curve e distinti sono esauriti quasi da una settimana.

Ma c’è qualcosa che non funziona. Si sa che negli incontri europei l’UEFA impone delle regole assurde (si veda il preliminare di Champions contro l’Arsenal) che ne limitano la capacità addirittura a 27mila spettatori. Tuttavia non si capisce per quale motivo la capienza massima per il campionato sia attualmente di circa 30.700 posti, per delle inspiegabili limitazioni in Curva Sud. Ci troviamo dunque ad avere (finalmente!) un incontro con lo stadio praticamente esaurito, ma con un settore importante dell’impianto completamente vuoto. Non si piega proprio.

Sarà per le divisioni dovute alla famigerata Tessera del Tifoso? Non può neanche trattarsi solo di un problema di sicurezza per far posto ai tifosi ospiti: il settore a loro dedicato è anche troppo grande.

La partita

La Juventus si presenta a questa Prima di Campionato in ritardo di 15 turni imbattuta e capolista. L’Udinese, seconda, dal canto suo ha vinto tutti e sette gli incontri finora disputati in campionato al “Friuli”; si affrontano le due difese meno battute della Serie A, 9 reti per i friulani e 11 per i piemontesi.

Guidolin non può schierare lo squalificato Benatia ma in difesa rientra Domizzi. Decide però di sacrificare una seconda punta che avrebbe rappresentato un prezioso aiuto a Di Natale, perso invece tra le maglie rosa della difesa juventina; Abdi cerca dunque di controllare Pirlo, indiscussa fonte del gioco ospite.

Anche Conte, nonostante i proclami della vigilia, vuole mantenersi coperto e in attacco propone il solo Matri con a sostegno l’ex (non rimpianto) Pepe, in un ottimo momento di forma e reti, e gli inserimenti di Marchisio.

Le squadre entrano in campo.

Entusiasmo in curva e in una parte dei distinti.

L’ambiente è bellissimo. Una signora del nostro gruppo all’esordio assoluto fa notare l’ampio registro di cori della Curva che stasera canta con partecipazione come solo con la Juventus capita di sentire.

Nel primo tempo è la Juventus a mantenere l’iniziativa, anche se l’Udinese si difende bene. La partita è molto tattica con poche conclusioni, nessuna realmente pericolosa: da una parte di Pepe e Marchisio e per i padroni di casa qui un’incursione sbilenca di Isla,

e una altrettanto disastrosa di Totò che ruba il pallone a Basta, sicuramente meglio piazzato di lui.

Nella ripresa Handanovič viene a difendere la porta sotto la Nord e riceve il solito coretto propiziatorio.

Ora i friulani sembrano meglio piazzati, ma neanche in questo caso il predominio si traduce in pericolosità. Un colpo di testa di Danilo (che probabilmente sarebbe finito alto),

a scanso di equivoci deviato in angolo da Buffon.

Di Natale non è proprio in serata e continua ad essere abbandonato a se stesso. A venti dalla fine entra Quagliarella per l’evanescente Matri: l’altro ex (questo si rimpianto) impegna subito Handanovič con uno dei suoi classici tiri da fuori. Una decina di minuti più tardi entra anche Del Piero.

Di Natale ci prova su punizione, ma si tratta più che altro di una telefonata.

Solo a cinque dal termine Guidolin fa entrare Floro Flores al posto della “seconda punta incontrista” Abdi, ma ormai non c’è più molto tempo a disposizione.

Poi la polemica. Per ben quattro volte i giocatori dell’Udinese erano stati costretti a spedire fuori il pallone perché un avversario era a terra, un’assurda regola non scritta che dovrebbe essere definitivamente abolita.

Qui il caso più estremo con Pepe che, come capita nel 95% dei casi, non aveva subìto alcun danno: l’Udinese non ha potuto continuare la propria azione, ma subito dopo il numero 7 rosa esce con le proprie gambe senza problemi di sorta.

Allo scadere invece era rimasto a terra Pinzi, ma quelli della Juventus non hanno neanche lontanamente pensato di fare lo stesso. Come risultato un’arrabbiatura generale, Guidolin che reclama dalla panchina contro gli juventini e viene poi espulso.

Il pubblico si scalda con un unanime e inevitabile «Chi non salta è juventino» a piena voce.

Tagliavento fischia la fine e a sorpresa un raccattapalle “traditore” si fa dare la maglia da un giocatore in rosa.

Un punto a testa e tutti contenti, o quasi. Ne approfitta il Milan per raggiungere in vetta la Juventus a quota 34. L’Udinese rimane a due lunghezze e continua nella scia. Di fronte a una bellissima cornice abbiamo tenuto testa alla migliore Juventus degli ultimi anni (considerando la stagione); non era sicuramente facile visto che si trattava della terza gara in «5 giorni e 20 ore», come ha tenuto a precisare Guidolin.

Non per fare il bastian contrario ma personalmente, vista la forza e la posizione in classifica dell’Udinese che giocava davanti (in parte) al suo pubblico, avrei sperato almeno in qualche occasione da rete; invece in tutta la partita non si è visto neanche un tiro pericoloso nello specchio di Buffon. Ma tant’è.

Un fantastico 2011

Non sarà così facile dimenticare un anno come il 2011, con il fantastico quarto posto dei ragazzi di Guidolin e il convincente inizio di questa stagione, notevoli risultati per i quali dobbiamo ringraziare loro e la società.

Come è tuttavia noto esistono due fazioni interne con visioni differenti, espresse anche su questo sito. Da una parte i tifosi spesso definiti “aziendalisti”, ovvero coloro che difendono sempre le scelte della società a prescindere. E gli altri (tra i quali mi annovero) che invece analizzano la situazione per come si presenta.

È vero che dopo la campagna “vendite” (più che acquisti) della scorsa estate in pochi si sarebbero aspettati di trovare l’Udinese in vetta alla classifica e con il turno superato in Europa League, sicuramente una piacevole sorpresa.

Guidolin ha continuato il suo lavoro certosino. La squadra è quadrata e attenta, soprattutto dietro. Abbiamo uno dei migliori portieri del campionato, il buon Samir, davanti a una difesa sicura, con Danilo che ha aggiunto sicurezza alla conferma di Benatia, a Domizzi e i ritorni di Ferronetti e Coda (con il resto dei panchinari ancora molto lontani da un livello decente).

Dopo un anno e mezzo di problemi Basta è ritornato prepotentemente in campo liberando il bravissimo Isla per compiti più offensivi. Sull’altra fascia Armero continua a scorazzare e Asamoah a dimostrare la sua classe (anche se da lui ci si aspetta un ulteriore salto di qualità). Pinzi è sempre bravo in fase di contenimento ma, e qui iniziano i problemi, non sempre c’è qualcuno in grado di assistere le punte (la punta); forse potrebbe farlo proprio Dudù, ma per il momento non è continuo.

Davanti è sempre il grande Capitano a cantare e portare la croce. Senza di lui (come accaduto in varie partite di Europa League e per due terzi contro la Lazio) son dolori.

E qui, dopo aver ringraziato sempre e comunque la famiglia Pozzo eccetera eccetera, arriva una critica (costruttiva) alla società, già formulata a inizio stagione: manca una punta di peso, non un campione dallo stipendio fuori dai canoni dell’Udinese, ma un giocatore subito pronto a giocare e a dare una mano a Totò, ma non che maturi tra due anni; una punta che com’è noto la dirigenza non ha cercato, preferendo utilizzare elementi più o meno già disponibili: tra Floro Flores (allontanato in malo modo a gennaio e ripreso in estate come se si trattasse di un fuoriclasse), Barreto (da tempo indisponibile), Fabbrini (che come si dice deve ancora mangiare molta polenta) e Torje (che ha bisogno di maturare), di quattro attaccanti non se ne fa uno.

L’altra urgenza riguarda un centrocampista, visto che da gennaio Asamoah e Badu (oltre a Benatia) saranno impegnati per un mesetto nella solita Coppa d’Africa con la sua assurda collocazione.

Si metterà Pozzo una mano sulla coscienza e un’altra al portafogli? Vedremo, ma i dubbi sono profondi.

Le speranze per il 2012

A chiusura delle cronache bianconere di un anno del genere, tre importanti speranze per il 2012.

La prima è a lungo termine e riguarda lo stadio: chiediamo alla società che finalmente presenti un progetto decente per il nuovo stadio, tenendo però conto delle esigenze dei tifosi (soprattutto quelli di curva; si veda il pezzo al riguardo risalente ad alcuni mesi fa), e che i lavori si inizino già alla fine di questa stagione.

Le altre due si incentrano sui risultati sportivi. Ci auguriamo che società e allenatore non snobbino l’Europa League: dopo le sofferenze vissute ogni domenica (o sabato, o venerdì o lunedì) e la gran fatica per raggiungerla, siamo già ai sedicesimi e grazie a un sorteggio almeno sulla carta benevolo, pensare di superare i prossimi due turni non è un’utopia.

L’ultima, credo appoggiata da moltissimi sostenitori, è di puntare decisamente sulla Coppa Italia, l’unico trofeo che con un po’ di fortuna potrebbe essere alla nostra portata. Una tale conquista costituirebbe la degna conclusione (continuazione) di un’eccellente politica di successi societari e sportivi.

Spesso capita che questa competizione venga snobbata dai grandi club. Nella scorsa stagione siamo usciti mestamente già agli ottavi, ai rigori contro la Sampdoria e con lo scempio di vedere il pessimo Belardi come titolare e Handanovič in panchina per discutibili scelte tecniche.

A inizio gennaio ci sarà Udinese-Chievo e, se si passerà, subito dopo si disputeranno i quarti contro il Siena (entrambi i turni a partita unica, sempre al “Friuli”). In un’eventuale semifinale toccherebbe poi una tra Inter, Genoa, Napoli e Cesena. Mi auguro che Guidolin schieri la migliore formazione possibile, sempre sperando che a Di Natale non venga neanche un raffreddore.

Il (nostro) Terzo Tempo

A fine partita siamo riusciti a radunare un bel gruppo di soliti noti (22!) per un simpatico ritrovo pre natalizio all’Agriturismo Km6 (questo il loro sito), bel posto poco lontano dallo stadio, alla periferia di Martignacco.

Qui gli ottimi raviolacci di carciofi,

i deliziosi guancialetti di maiale con polenta,

e la tentatrice crema di mascarpone della casa.

I cori continuano anche qui. Ci risentiamo su questi schermi nel 2012.

Comments

  1. sono aziendalista in primis per avere un motivo in più per fare polemica con te (oltre ovviamente alla fede nel dio di setubal), ma anche perchè credo che qualsiasi tifoseria di squadre non metropolitane (milanesi, romane, juve) provi invidia nei confronti della tifoseria friulana (vogliamo parlare del palermo? sampdoria? triestina??? etc etc). vedo invece che i tifosi dell’udine danno per scontate un casino di cose che scontante non sono…

    rispetto alla punta: secondo me l’attaccante ideale l’udinese ce l’aveva già ed era denis. a me piaceva quando era al napoli, ora sta segnando un casino all’atalenta, aveva le caratteristiche per fare un’ottima coppi con di natale, non ho capito davvero perchè lasciarlo andare via così. questo lo reputo un errore della società. qualcuno mi ha detto che il giocatore voleva la certezza del posto da titolare: credo che quest’anno avrebbe avuto diverse occasioni.

  2. Condivido il primo punto, sul secondo devo invece far notare che Di Natale un tempo era una bravissima seconda punta e avrebbe potuto far una grande coppia con Denis, ma invece da un paio di stagioni e uno strepitoso centravanti e quindi o avrebbe giocato unoo avrebbe giocato l’altro. Ovvia la scelta. Non penso che a Denis sarebbe piaciuto giocare solo quando totò era stanco, quindi ha chiesto di andarsene e bene ha fatto la società ad accontentarlo. male invece ha fatto a non cercare una seconda punta più adeguata: Floro Flores è un centravanti e da seconda punta si adegua, Fabbrini e Torje sono ancora troppo acerbi e Barreto è perennemente rotto..

  3. Pienamente d’accordo con Giorgio: ormai è chiaro che Guidolin (ma lo faceva negli ultimi tempi anche Marino) fa giocare Di Natale da prima (e unica,,,) punta.
    Dopo aver criticato Denis per tutta la scorsa stagione non mi rimangio niente e non ho nessun rimpianto che sia andato via. E comunque sono contento per la sua fin qui straordinaria stagione, anche perchè era uno dei pochi che non considerava Udine una piazza di ripiego (e ci mancherebbe altro!!) Ma resta un attaccante come ce ne sono tanti.
    Come sai sono uno dei pochi (l’unico?) che crede ancora in Floro, anche se tante volte ha tradito. E’ ormai chiaro che il suo grande limite è caratteriale, è uno che sembra non voglia lottare per ottenere il posto. Ma finora quest’anno secondo me non ha giocato male, anche se solo a sprazzi. E soprattutto l’ha fatto in un ruolo non suo, lui che è un classico centravanti. Le volte che ha giocato da prima punta si è espresso meglio, ma è logico che Totò è un’altra cosa (anche se ogni tanto pecca di egoismo, vedi per esempio quando, contro la Juve, ha “rubato” la palla a Basta…)
    Sulle prospettive per 2012 pienamente d’accordo con te.
    Lo stadio è ormai una priorità assoluta, lo stesso “zoccolo duro” dei 13-14000 fedelissimi in un impianto più piccolo e raccolto farebbe un altro effetto. E secondo me con una visuale migliore (e non di poco!) e la copertura integrale qualche migliaio di spettatori potresti anche guadagnarlo (e con tempo incerto anche gli indecisi verrebbero più volentieri…).
    Senza contare che si spera che coi risultati degli ultimi 15 anni qualcuno delle nuove generazioni si sia legato in almeno un po’ ai colori bianconeri (FRIULANI!!!).
    Sulle 2 Coppe (Italia ed Europa League) dobbiamo sperare nella buona salute dei titolari sperando l’altra Coppa (d’Africa…) non incida sul rendimento di 2 pilastri come Dudù e Benatia (purtroppo Badu l’abbiamo già perso…).
    Secondo me Guidolin nelle ultime 2 sfide (dopo la disastrosa trasferta di Madrid!) ha dimostrato di non snobbare l’Europa League, ma capisco che comunque sarà costretto ad almeno un minimo di turnover per non spremere oltremodo i suoi fedelissimi. Temo che in Coppa Italia invece darà spazio, almeno agli ottavi (e nei quarti se si passa) alle seconde linee. Speriamo che ciò non comprometta l’accesso alla semifinale, dove non si farebbero più calcoli, almeno spero…
    Scusate la lunghezza, buon 2012 a tutti!!!

  4. ma i cori, così vari e pittoreschi, perchè venivano da spezzoni di curva e non da un’unica fonte? manca una regia? tanto vociare, tanto fervore e poi…con quel freddo umido erano più che altro uno “scaricar tensione”. così si vanifica la forza e l’impatto del tifo o dell’insulto che sia. è un peccato. mi chiedo e chiedo a voi frequentatori abituali, se sia magari il sintomo della frattura insita nell’animo friulano? esiste ancora un sentirsi friulano? gli insulti contro la juve va bè ci stanno, contro del piero non li capisco, nemmeno il solito “noi non siamo napoletani” col capitano goleador che non è certo di cavazzo o di osoppo…anche se mi direte che è riferito agli ultras partenopei, certo, però…perchè? siamo di fronte ad una società che si rivela sempre più individualista? fuarce, fuarce fuarce friuuulll…mandi.LR.
    w gli ottimi raviolacci ai carciofi. verdurra e culturra.

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