Tbilisi, giovedì 20 agosto
Tbilisi, il cui nome viene dal georgiano tbili, “caldo” per la forte presenza nell’antichità di sorgenti sulfuree, è costruita tra due colline principali sul fiume Mtkvari. Con i suoi due milioni di abitanti rappresenta la capitale di un paese di quasi cinque milioni di persone grande come Piemonte, Lombardia e Veneto messi insieme.
La città possiede sicuramente un fascino tutto suo, anche se ai tempi della mia prima visita in Georgia (2003) cadeva letteralmente a pezzi. Dava l’impressione di essere stata bombardata in un tempo non lontano, anche se non era così. Si dice che sia stata distrutta 29 volte nei suoi circa 1500 anni di vita ma quello che si vedeva era solo l’effetto della profonda crisi economica e della trascuratezza.
Un peccato vedere le tipiche case con i balconcini colorati così in rovina.
Un’altra caratteristica delle case del centro sono i cosiddetti cortili “italiani”, con i servizi in comune.
Le strade della città, piene di buche, erano però solcate da decine di “BMW”, il mezzo di denominazione di origine dei nuovi ricchi vicini al potere, con il paese immerso nella povertà, disoccupazione, mercato nero, mafie.
In pieno centro l’hotel “Iveria”, in altre epoche tra i più importanti della città, aveva cambiato funzione. Solo i primi decrepiti piani erano a disposizione di qualche malcapitato cliente, mentre nel resto dell’albergo già da anni vivevano numerose famiglie di profughi della regione separatista dell’Abkhazia, proprio sotto gli occhi di tutti.
Ora invece non riesco quasi a riconoscerlo. L’ormai ex “Iveria” è stato rilevato dalla catena svedese “SAS Radisson” che l’ha ricostruito in vetro scintillante. Sarà aperto proprio durante la nostra permanenza a Tbilisi.
È stata rifatta anche una strana costruzione dove prima c’era una catapecchia.
L’intero centro è stato ridipinto e luci colorate ingentiliscono quasi tutte le facciate.
Una strada le cui costruzioni prima erano semidistrutte è diventata ora una delle più alla moda, pieno di bar in stile occidentale e scintillanti negozietti.
Il presidente Saakashvili ha incaricato la costruzione di un nuovo e sfavillante palazzo presidenziale, chiamato “Reichstag” per la sua cupola in vetro che ricorda quella del parlamento di Berlino.
Poi ci sono sempre i palazzi tipo “Lego” che incuriosiscono il passante. Chissà com’è viverci.
O monumenti decorati in stile Batman.
La vita che conta si sviluppa intorno alla lunghissima Rustavelis Gamziri (prospettiva Rustaveli), dove nel 1991 si affrontarono le due fazioni armate coinvolte nella guerra civile. Anche le sue facciate sono state rimesse a nuovo. Ad uno dei suoi estremi, come purtroppo capita in qualsiasi angolo del globo si scorge anche il locale “McDonald’s” che qui presenta la sua insegna scritta con l’alfabeto georgiano.
All’altro estremo la Tavisuplebis Moedani (piazza della Libertà), una delle principali della città, che ospitava l’ordinaria statua di Lenin, cui era anche dedicata. Presenta ora una colonna altissima con in cima un San Giorgio dorato che infilza il suo inseparabile drago.
Qui sorgono il municipio della capitale ed anche gli alberghi più importanti, come il “Marriott”. In un angolo, ora che tutti sono muniti di cellulare, si trova ancora un’improbabile cabina telefonica che sembra atterrata da un altro secolo (o solo dal 2003). A mano c’è scritto che si usano (anche qui!) monete da 10 tetri. Molto increduli alziamo la cornetta e con somma sorpresa ci rendiamo conto che funziona!
Nel frattempo, nel 2004, è stata anche inaugurata la Sameba (chiesa della Santa Trinità), una nuova, immensa cattedrale dalla cupola dorata.
Ora si può personalizzare la propria targa e in giro si vedono delle strane combinazioni.
Anche alcuni blocchi di appartamenti sono stati ridipinti e così colorati hanno un aspetto meno tetro.
Anche se poi basta uscire dal centro per rivedere il grigiore già conosciuto.
Gldani, il quartiere del nostro amico Giorgi dove avevo dormito anche nel 2003, non è cambiato molto. I palazzoni qui non sono stati dipinti.
È desolantemente vuota anche la panchina degli tsmebi, i perdigiorno che dalla mattina alla sera stazionavano proprio all’entrata del palazzo di Giorgi [si veda la storia sul viaggio del 2003]. Qualcuno dice che sono addirittura morti, potrebbe anche essere vero viste le loro condizioni. Ma forse non ci sono perché è estate e anche loro sono in vacanza.
Hi there where is the BATMAN facade in tbilisi? Thx!