İstanbul, martedì 11 agosto
La tozza Torre di Galata domina il quartiere di Beyoğlu.
Salendo gli scalini per raggiungerla si possono vedere gli scorci sulle bellezze di Sultanahmet.
Anche qui il sapore è mediterraneo, viuzze strette, biancheria stesa ad asciugare sui balconi.
Poi finalmente appare la torre, visibile dal resto della città europea ma non da questo quartiere, incastrata com’è tra le case.
Fu costruita nel 1348 sul posto di un’altra torre distrutta durante la IV Crociata [si veda la storia precedente]: rappresentava il punto culminante delle fortificazioni dei genovesi che all’epoca mantenevano una cittadella nel quartiere. Ora sulla sua cima si trovano un ristorante e un bar esclusivi, ma la vista da qui sopra è mozzafiato.
Da qui si intravedono molte terrazze interessanti, private e di locali.
Il famoso club di calcio Galatasaray, il più popolare della Turchia, prende il nome (il Palazzo di Galata) proprio da questo quartiere. Venne fondato nel 1905 poco lontano da studenti dell’omonimo liceo risalente al 1481: dai colori delle loro prime uniformi di quell’epoca, giallo e rosso, proverrebbero i colori sociali della squadra.
In un passaggio affollatissimo si trovano anche delle assurde imitazioni di nomi occidentali: Aclidas e Delfiyero.
Sul ponte di Galata i pescatori sono sempre attivi, di giorno e di notte.
Nella parte sottostante del ponte invece si trova un’infilata di bar di vario tipo (che stranamente servono anche birra).
Alcuni hanno comode poltrone da cui godersi il tramonto insieme ad una şişa (narghile), la famosa pipa ad acqua che rappresenta uno dei rituali comuni a molti paesi del Medio Oriente.
Poi, alla sera la İstiklal Caddesi (viale dell’Indipendenza) la strada dello struscio strabocca di gente.
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