Martedì 6 marzo 2012
Dopo le molte storie che si trovano sempre a Punta Arenas, mi affretto ad avvicinarmi a Puerto Natales dove stasera mi aspetta il traghetto della Navimag.
Viandante, Giornalista, Gastronomade, Fotografo, Futbolero
Martedì 6 marzo 2012
Dopo le molte storie che si trovano sempre a Punta Arenas, mi affretto ad avvicinarmi a Puerto Natales dove stasera mi aspetta il traghetto della Navimag.
Lunedì 5 marzo 2012
Si dice spesso che si può capire l’anima e la vita vissuta di una città visitandone i mercati e i cimiteri. Il secondo caso è sicuramente vero per Punta Arenas, il cui Cimitero rappresenta una delle (poche) attrazioni turistiche.
Domenica 4 marzo 2012
Già dalla fine dell’Ottocento Punta Arenas ospita una nutritissima comunità croata. In altri tempi veniva chiamata jugoslava, ma ora evidentemente i tempi sono cambiati. In realtà si tratta di dalmati, anzi il 97% delle persone proveniva dall’isola di Brač.
Venerdì 2 marzo 2012
Punta Arenas è una città che ti lascia il segno. Non è bellissima, ma estremamente affascinante, soprattutto se si riesce scavare oltre l’apparenza iniziale che magari non racconta molto. Ha mantenuto invece un’identità ben precisa, al contrario per esempio di Ushuaia.
Mercoledì 29 febbraio 2012
Arrivo a Punta Arenas senza prenotazione, ma mi accodo a Mauricio e Carlos che invece avevano riservato in un alojamiento in città dove per fortuna hanno un posto libero. Vorremmo andare a cena, ma piove insistentemente e il cielo è di un grigio fisso che non sembra cambierà nelle prossime ore.
Martedì 28 febbraio 2012
Al mattino presto piove, anche se poi come sempre il vento spazza via le nubi. Mi attendono una trentina di ore di navigazione tra il Canale di Beagle, alcuni fiordi e poi su verso Nord per raggiungere Punta Arenas.
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