Venerdì 15 aprile 2011
Durante la mia fugace visita serba, sapendo di fare cosa gradita, alcuni amici hanno gentilmente organizzato una visita a un salaš, uno dei famosi agriturismi della Vojvodina.
Si tratta di un tipico spazio di campagna del nord della Serbia che offre prodotti e piatti di primissima qualità in un ambiente etnico o rustico; spesso ci si può anche fermare a dormire.
Nel viaggio del Torzeòn fino in Caucaso, che includeva anche diverse tappe Balkan, avevo raccontato del bellissimo Salaš 137, ma anche della riserva di Zasavica in cui si può degustare la mangulica, il celebre maiale pannonico.
Stavolta si tratta del Salaš Stremen, isolato ma situato non lontano da Beograd nel villaggio di Jakovo, appartenente alla municipalità di Surčin, la stessa dell’aeroporto della capitale serba.
Ci andiamo di martedì con il cielo coperto dopo un soleggiato finesettimana in cui il salaš era stato invece preso d’assalto. Il posto è molto tranquillo con anche tavoli all’aperto.
La sala aggiunta è spaziosa,
quella interna è arredata nel classico stile etno,
con dettagli interessanti.
Ci riscaldiamo con un’ottima zuppa.
Per fortuna hanno ancora del fantastico ajvar fatto in casa, un abisso da quello che si trova anche in Italia nei supermercati. Assomiglia molto all’ajvar delle mamme serbe, l’unico vero. Di solito in quest’epoca dell’anno sono ormai terminate le riserve accumulate in tutto il paese nel mese di settembre. La prelibata salsa di peperoni è una delle specialità locali che personalmente identifico come “la Santa Trinità serba”, che comprende anche la rakija (distillato di frutta) e il cremosissimo kajmak [si veda l’articolo al riguardo].
Poi arriva una casseruola con una specialità dello Srem (la regione in cui ci troviamo): il sote (serbizzazione di sauté), pezzi di carne di vitello cucinati con verdure, spezie e vino locale.
Uno degli amici sceglie punjeno pileće, petti di pollo ripieni di formaggio e prosciutto cotto e anche una spruzzata di kajmak.
A questo punto c’è sicuramente bisogno di una passeggiata nei dintorni.
Stremen possiede un proprio maneggio con annessa scuola di equitazione, ma si noleggiano anche biciclette.
Costo, circa 10 euro a testa (un ringraziamento a chi ha offerto il pranzo!).
Il rakijometro
In Serbia la rakija (sempre domaća, ovvero fatta in casa!) si beve all’inizio dei pasti, come aperitivo o per accompagnare il meze (stuzzichini e antipasti). A seconda delle latitudini viene proposta a prezzi molto diversi: molto cara a Beograd e qui nei salaši, molto di meno nelle altre città; qui hanno la dunja (cotogna) a 120 dinari (1,2 euro) a bicchierino.
La scheda
Salaš Stremen
Selo Jakovo
Surčin, Srbija
Super si napisao osalasu. Samo nije Tremen nago je STREMEN. apopravices ti to drugi put. Pozdeav Mile @ Vesna
jbg! evo, sada sam dobro napisao!
ziv,
a
Maremma maiala, mi fai venire una gola!! Che squisitezze!!